Impianto elettrico a norma: come eseguirlo

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Un impianto elettrico a norma è essenziale in un’abitazione in quanto potrebbero sorgere problemi dal punto di vista legislativo e pratico, con il pericolo che si verifichino incidenti seri. Non stiamo parlando solo di impianti che devono essere istallati da zero o sono obsoleti, ma anche di impianti la cui potenza non è più sufficiente alla modalità abitativa.

È importante rivolgersi ad un tecnico abilitato che realizzi un progetto conforme alla potenza richiesta e adeguandolo alle normative vigenti nazionali e comunitarie. Ne abbiamo parlato con un elettricista di Torino, reperibile sul sito web www.elettricistatorinoeprovincia.it, che ci ha fornito interessanti punti di riflessione sull’argomento.

Impianto elettrico domestico

Un impianto elettrico dovrebbe essere flessibile e adattabile a qualsiasi cambio di destinazione d’uso e potenza. Un primo passo è quello di predisporre più scatole da incasso in varie zone della casa, in questo modo sarà possibile fare aggiunte di centraline o impianti in un secondo momento. In qualsiasi abitazione è possibile avere un impianto elettrico intelligente che permette di autoregolare il funzionamento degli elettrodomestici.

Normative di un impianto elettrico

L’elettricista che si occuperà della progettazione lo farà tenendo conto dell’esigenze del nucleo abitativo per valutare se sarà necessario installare centraline o altre canaline o per impianti aggiuntivi da installare in un secondo momento.
Un impianto elettrico a norma dovrà seguire le direttive del D.M. 37/08 e seguenti aggiornamenti. Questo D.M stabilisce le relazioni su materiali, sull’impianto, le figure professionali abilitate a eseguire l’impianto e i relativi corsi di studio o attestati professionali. Questo può variare in base alla potenza dell’impianto e alla destinazione d’uso del fabbricato.

Per impianti superiori a 6 kW, superfici maggiori di 400 m2 o destinazioni d’uso particolari è obbligatorio che il progetto venga redatto da un professionista. Per ottenere il rilascio del titolo abitativo si dovrà presentare allo sportello unicoper tutta la documentazione necessaria. Questa comprende: la relazione descrittiva su impianto e materiali, il computo metrico, le tavole grafiche, le misure per la sicurezza e i capitolati d’appalto. La dichiarazione di conformità dovrà essere rilasciata dall’impresa installatrice e deve contenere gli allegati con il progetto, il collaudo finale e le relazioni sui materiali utilizzati.

Per essere a norma un impianto deve seguire la CEI 64-8 stabilita dal Comitato Elettrotecnico Italiano. Questa normativa è entrata in vigore a marzo del 1993 e nel tempo a seguito variazioni. Un impianto elettrico deve avere dispositivi di protezione, circuiti di alimentazione delle prese a spina. I materiali utilizzati devono essere marchiati IMQ e devono resistere ad attacchi termici o meccanici. Per essere più flessibile possibile il quadro elettrico principale dovrà essere posizionato in una posizione facile da individuare e avrà uno spazio aggiuntivo di 2 moduli per ampliamenti successivi.

La potenza dell’impianto varia in base alla superficie dell’abitazione e ai carichi elettrici impiegati. La CEI 64-8 stabilisce che per una superficie di 75 m2 la potenza minima sarà di 3kW, oltre i 75 m2 la potenza sarà di 6kW. La potenza potrà essere aumentata se le esigenze elettriche lo richiederanno.

Quanti tipi di impianti esistono

Ci sono 3 i livelli prestazionali: base, standard e domotico:

  • Il livello base prevede un numero minimo di punti luce, circuiti, prese, e due interruttori differenziali chiamati salvavita;
  • Il livello standard prevede un maggior numero di elementi rispetto al primo;
  • Il terzo livello è quello domotico che prevede impianti più complessi per avere le funzioni di controllo da remoto, sensori antincendio e antintrusione. È opportuno consultarsi con un professionista per capire quale progettare che varia in base alle proprie esigenze.

Quali sono gli elementi da considerare quando si istalla un impianto elettrico

Un impianto elettrico è formato da: prese per l’attacco degli elettrodomestici, un sistema di messa a terra dell’impianto, interruttori semplici o composti. Le caratteristiche minime sono riportate nella norma CEI 64-8. In linea generale un impianto elettrico può costare sulle 3000/4000 euro.

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