Conoscete Holmes? Non il detective: il serial killer

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Dire “Holmes” fa pensare a Sherlock. Ma negli anni in cui Conan Doyle scriveva le avventure del celebre detective, un altro Holmes compiva omicidi in serie a Chicago.

La prima avventura di Shelock Holmes, “Uno studio in rosso”, venne pubblicata da Arthur Conan Doyle nel 1887.

LO HOLMES DI DOYLE ERA UN GENIO DEL BENE

Lo scrittore inglese non ha mai fornito indicazioni sulle origini familiari dell’investigatore, che nei romanzi non pronuncia mai la sua più famosa frase, “elementare, Watson”, che si deve invece all’attore William Gillette, interprete del dramma teatrale “Sherlock Holmes” del 1899, scritto in collaborazione con Doyle.

Sempre a Gillette si deve l’uso di far indossare a Sherlock un deerstalker, ossia il tipico cappello da cacciatore, e fargli fumare una pipa calabash, entrambe le caratterizzazioni essendo assenti nei romanzi originali.

L’ALTRO HOLMES, IL GEMELLO CATTIVO

Forse Doyle avrebbe dovuto farlo: in quegli stessi anni, dall’altra parte dell’Atlantico, a Chicago, esisteva un altro Holmes, che avrebbe potuto costituire il “gemello cattivo” perfetto di Sherlock.

Henry Howard Holmes, nato Herman Webster Mudgett, medico (finto, non avendo mai realmente conseguito la laurea in medicina) e uomo d’affari dalla notevole inventiva (soprattutto nell’ideare truffe ai danni delle assicurazioni), a prima vista potrebbe sembrare possedere alcune delle qualità del personaggio di Doyle, almeno quanto arguzia.

UN VERO E PROPRIO CASTELLO MORTALE

Se non fosse che Henry Howard Holmes aveva fatto costruire un imponente edificio a tre piani, soprannominato “il castello”, che gli serviva da abitazione, farmacia, negozio e hotel per i viaggiatori in arrivo in città per visitare la Grande Esposizione di Chicago del 1892.

Per i malcapitati avventori (anche amici e collaboratori), il labirinto di stanze collegate tra loro con passaggi segreti, muri scorrevoli, spioncini, porte blindate, stanze segrete, camere insonorizzate, scale e corridoi che finivano contro un muro, si rivelava presto o tardi una trappola mortale.

PISCINE D’ACIDO, CAMERE A GAS E FORNI CREMATORI

Molte stanze erano dotate di botole nascoste nel pavimento che si aprivano a comando facendo precipitare la vittima in cantina dove si trovava una grande piscina riempita di acido corrosivo in cui Holmes immergeva i corpi e i cadaveri delle sue vittime.

Se anche non fossero cadute in queste trappole, le stanze stesse, con pareti foderate di amianto potevano essere trasformate a comando in camere a gas. In una delle stanze segrete venne persino ritrovato un forno crematorio.

FINO A 150 VITTIME PER IL PRIMO SERIAL KILLER USA

Non sappiamo con esattezza quante vittime nella sua follia criminale Henry Howard Holmes abbia ucciso. Braccato dai detective dell’Agenzia Pinkerton, Holmes fu arrestato a Boston nel 1894 poco prima di imbarcarsi per l’Europa con la moglie.

Dopo che in carcere Holmes confessò di essere autore di 27 omicidi, divenendo il primo caso di serial killer della storia americana, la polizia perquisì le rovine del castello e dichiarò di aver trovato gli scheletri di 150 vittime.

MOLTE DELLE VITTIME FURONO DONNE

Holmes nei due anni seguenti scrisse la propria autobiografia e arrivò a confessare 133 omicidi, tra cui quello di Julia Smithe, ex moglie di un suo socio d’affari, Ned Conner, divenuta sua amante e alla quale aveva promesso di sposarla una volta che avesse ottenuto il divorzio da sua moglie Myrta.

Non fu l’unica amante che Holmes uccise: stessa sorte toccò a Emeline Cigrad e a Jennie Thompson, come pure varie dipendenti del “castello”, alle quali Holmes faceva sottoscrivere una polizza vita a suo favore prima di assumerle (e in seguito ucciderle).

IMPICCATO HOLMES, IL CASTELLO FINI’ DISTRUTTO

Alla fine Henry Howard Holmes, processato nell’autunno 1895, fu condannato a morte per 9 dei 27 omicidi confessati e impiccato, a Filadelfia, il 7 maggio 1896, all’età di soli 34 anni (una condanna che si tradusse in un’agonia di 15 minuti a causa del cappio mal fatto).

Il suo corpo riposa all’Holy Cross Cemetery a Yeadon (Filadelfia), mentre del suo macabro castello, ridotto in rovina dopo un primo incendio nel 1895 ma ancora meta di molti curiosi, venne distrutto da un secondo incendio nel 1938. Al suo posto sorge ora una filiale delle Poste americane.

LA RIESUMAZIONE DEL 2017

Nel 2017, il diffondersi di voci circa la possibilità che Holmes fosse in realtà sfuggito all’esecuzione, portò all’apertura della bara (contenuta in un sarcofago di cemento, come chiesto dal condannato) e alla riesumazione del corpo di Holmes.

I test vennero condotti da Janet Monge del Museo di Archeologia e Antropologia dell’Università della Pennsylvania. Il corpo del serial killer risultò in gran parte integro, i suoi abiti erano quasi perfettamente conservati e i suoi baffi erano intatti. Il corpo è stato identificato come quello dell’omicida dai suoi denti, dopo di che è stato ritumulato.

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